ADRIANA REPACI design allieva corso A Prof. CECILIA POLIDORI a.a. 2010 - 2011
venerdì 5 aprile 2013
martedì 22 marzo 2011
LE QUATTRO REGOLE DEL METODO CARTESIANO
Renè Dascartes, 1637
La prima era di non accogliere mai nulla per vero che non conoscessi essere tale per evidenza: di evitare accuratamente la precipitazione e la prevenzione; e di non comprendere nei miei giudizi nulla più di quello che si presenta cosi chiaramente da escludere ogni possibilità di dubbio,
La seconda era di dividere ogni problema in tante parti minori quante fosse possibile e necessario per meglio risolverlo.
La terza, di condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a conoscere, per salire a poco a poco sino alla conoscenza dei più complessi.
In fine, di aver dunque enumerazioni cosi complete e revisioni cosi generali da esser sicuro di non aver omesso nulla.
Progettare è facile quando si sa come si fa. Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere per giungere alla soluzione di qualche problema, e i problemi che si presentano nella vita sono infiniti: problemi semplici che sembrano difficili perchè non si conoscono e i problemi che sembrano impossibili da risolve.
Il metodo progettuale non è altro che una serie di operazioni necessarie, disposte in un ordine logico dettato dall'esperienza. Il so scopo è quello di giungere al massimo risultato con il minimo sforzo.
Creatività non vuol dire improvvisazione senza metodo: in questo modo si fa solo della confusione e si illudono i giovani a sentirsi artisti liberi e indipendenti.
lunedì 29 novembre 2010
CHE COS' E' ?!
1° Cos'è ?
SOLUZIONE
Il Pattern"Bacterio"
La collaborazione tra Abet Laminati e Ettore Sottsass e il gruppo Memphis, ha dato origine ad un modo nuovo di concepire il laminato. Una committenza illuminata e coraggiosa da una parte e la straordinaria sensibilità al colore e la grande capacità di Ettore Sottsass dall'altra.
Fonti
http://www.crookedtongues.com/news/2005/Aug/11/adidas-aps-oki-ni/
2° Cos'è?
SOLUZIONE
Il libro "Foto dal finestrino" di Ettore Sottsass Ventisei fotografie affiancate da altrettante didascalie: luoghi, volti, paesaggi un po’ da tutto il mondo.
3° Cos'è?
SOLUZIONE
Dal libro "Good Design"di Bruno munari
Pillole alimentari di diversi diametri, confezionate in astucci bivalve molto eleganti per forma, colore, materia, semitrasparenza e semplicità d'apertura.
Sia il prodotto stesso che l'astuccio e l'adesivo derivano tutti da una unica origine di produzione. Non quindi lavorazioni diverse su materiali diversi da montare poi in una successiva fase di finitura, ma una programmazione di lavoro molto esatta, certamente frutto di un lavoro di gruppo (team-work). L'oggetto è monocromo ma con sensibili variazioni di tono, ciò gli dà un aspetto appena sofisticato, che però incontra anche il gusto dei consumatori più lontani da una cultura attuale. Il colore è un verde, un certo verde molto noto sotto la denominazione popolare di "verde pisello", colore abbastanza bene calcolato fin dall'inizio della produzione e non più cambiato a tutt'oggi. Questo colore ha determinato influenze cromatiche anche nella moda e nell'arredamento intorno agli anni 20-30. La forma delle pillole è abbastanza normale benché ci si sia preoccupati di variarle di diametro; ciò che invece risalta per l'originalità, e nello stesso tempo la semplicità della concezione, è l'astuccio: la sua funzione prende forma in due elementi uguali e simmetrici, come si usa progettare oggi per ragioni di economia produttiva, concavi quanto basta per contenere le pillole di cui hanno già l'impronta sia della forma che del numero e della disposizione. I due elementi sono uniti, a perfetta tenuta, da un adesivo che svolge una doppia funzione: come cerniera-molla dal lato minore e come semplice adesivo dal lato più lungo. Tenendo l'astuccio "di coltello", come si dice, tra l'indice e il pollice e facendo una leggera pressione con i polpastrelli, l'astuccio si apre di scatto e mostra le pillole tutte bene allineate in ordine di grandezza. Le pillole potrebbero cadere a terra ma una puntina di adesivo le trattiene così che si possano staccare quando si vuole anche solo toccandole con un dito.
Fonti
Fonti
http://www.culturagastronomica.it/site/it-IT/I_Quaderni/Food_design/archivio/food_design.html
http://www.trickproject.com/trickblog/2007/08/page/2/
http://morethanhelvetica.blogspot.com/
lunedì 15 novembre 2010
« C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. »
(Bruno Munari, Arte come mestiere, 1966) |
"Il lusso è una manifestazione della ricchezza incivile che vuole impressionare chi è rimasto povero. E' la manifestazione dell'importanza che viene data all'esteriorità e rivela una mancanza di interesse per tutto ciò che è elevazione culturale. E' il trionfo dell'apparenza sulla sostanza.
Il lusso è la una necessità per tanta gente che vuole avere una sensazione di dominio sugli altri. Ma gli altri se sono persone civili sanno che il lusso è finzione, se sono ignoranti ammireranno e magari invidieranno chi vive nel lusso.(...)
Il lusso è l'uso sbagliato di materiali costosi che non migliora le funzioni. Quindi è stupidaggine."
(Bruno Munari, Da cosa nasce cosa)
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